Zam Moustapha Dembélé

Griot del Mali

In Africa occidentale la musica ha una importanza vitale e si mescola sempre alle attività quotidiane, ma altrettanto è indispensabile per i momenti speciali della vita. In questa zona alcune famiglie hanno il compito speciale di tramandare la tradizione attraverso il canto, la musica e la costruzione degli strumenti musicali.  Si tratta della casta dei griot, semplificabili come "cantastorie", ma che sono anche portatori di notizie e i mediatori per la pace tra persone, famiglie o gruppi. In Mali la musica non si scrive, appositamente perchè non deve restare ferma, ma deve cambiare, per adattarsi alle persone ed ai tempi.

Moustapha, detto Zam, è per discendenza un GRIOT e da sempre vive tra i suoni e gli strumenti tradizionali. Da quando abita in Italia, Zam mescola la sua musica con quella occidentale, perchè possa trasmettere la cultura del Mali, ma anche essere linguaggio interculturale

Dembélé è polistrumentista, cantante e compositore, è uno dei pochissimi musicisti in Europa che suona a livello professionale sia kora e 'ngoni (strumenti a corda, "arpe africane"), sia balafon (xilofono in legno) che percussioni. E' stato definito dal Festival Internazionale del Balafon in Camerun "uno dei più grandi balafonisti del mondo".  Zam costruisce lui stesso i suoi strumenti, seguendo le antiche procedure tradizionali. 

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vedi le differenti formazioni e proposte musicali

calendario SETTEMBRE

1-4 settembre COPENHAGEN "Sirius4all event"

15 settembre Roma

29 settembre Al ritmo dell'autunno a Codevilla 

5 ottobre Cena Senegalese a Rivanazzano

propone

Moustapha Dembélé nel 2010 ha fondato nella sua città natale Ségou l'associazione maliana <<Nanalè  (Volo di Rondine)>> che si impegna a dare la possibilità di imparare a leggere e scrivere e ad essere informati, a creare formazione professionale e posti di lavoro, salvaguardando e valorizzando le tradizioni locali. L'obiettivo finale è quindi migliorare la qualità di vita della popolazione dei quartieri più disagiati di Ségou, dove non c'è elettricità, acqua potabile, nè scuole pubbliche. In casi di emergenza, come dal 2012, ci occupiamo anche di distribuzione di derrate alimentari e sostegno alle cure mediche.